Oltre 5.000 in Prato Fiera tra maratona, Treviso Ten Miles e muccati della MoohRun Trionfo bis per Chumba alla Treviso Marathon: sua anche l'edizione numero 16 in 2h13'09'' Cavalcata solitaria per la connazionale keniana Nacy Jelagat Meto in 2h36'22'' Treviso 2. Non solo il nome della seconda mucca che comprerà con il montepremi della vittoria, ma soprattutto secondo successo consecutivo alla Treviso Marathon. Lui è Gilbert Chumba, il keniano, ex idraulico, che lo scorso anno aveva commosso ed emozionato il pubblico trevigiano.
La caduta della Lady. Finalmente una buona notizia! Una pena severa per quella che da molti (troppi) è stata definita una "leggerezza". Per noi è DOPING. Il massimo previsto sarebbe stato due anni, quindi almeno stavolta i giudici non hanno avuto mano leggera. Non possiamo però non rimarcare la disparità di trattamento con altri atleti positivi alla stessa sostanza, il Betametasone: Marco Bonfiglio (sei mesi), e Cristina Pitonzo (quattro anni). Aspettiamo con ansia di leggere le sentenze per cercare di capire che succede in questa Prima Sezione del TNA. Se avete voglia di commentare a vuoto, con argomentazioni farlocche, vi consigliamo di guardare prima il video: lo abbiamo già proposto, ma è più che appropriato anche in questo caso.
Viaggiamo dai massimi sistemi ai confini di quelli infinitesimamente piccoli. All’interno di questi, oggi (ma solo oggi), ci comportiamo anche noi un po’ borderline. Corriamo sul bordo, sulla lama dell’eticamente corretto. Va bene, rischiamo di cadere giù. E, allora? Buttiamoci!
Rivelare il proprio “pin” ad un estraneo.
Il brivido dell’incognito: dare il biglietto da visita di un altro.
Sbirciare sulla metro cosa si scrive su what’s up.
Abbracciare un perfetto sconosciuto.
Lasciare sul tavolo in ufficio il libro: “Come sopravvivere ad un capo idiota”.
Dare il meglio in una conversazione senza alcun senso compiuto.
Portare un caffé al vostro edicolante.
Pulirsi le scarpe sporche sullo zerbino dell’inquilino del piano di sopra.
Rigare con una piccola “x” la macchina di chi invade il parcheggio degli invalidi.
Non differenziare affatto la spazzatura (... ogni tanto).
Tirare la coda ad un gatto.
Domani non indossare biancheria intima (o il contrario).
Dire ad una amica: “Ma come sei ingrassata!”
Mostrarsi visibilmente interessati alle altrui conversazioni telefoniche.
Add a commentMentre noi eravamo alla Mezza di San Benedetto (bella e veloce) o nel cuore più selvaggio del Chianti a goderci 73 km di pura bellezza selvaggia, alla Stramilano sono successe cose davvero brutte. Ve lo raccontiamo con le parole testuali della nostra amica e follower Roberta Melchiorre, che ci tiene ad essere menzionata con nome e cognome. Della serie: noi ci mettiamo la faccia, sempre. La nostra runner pensa che sarebbe giusto rimborsare il pettorale a tutti. Cosa che ovviamente non accadrà mai. Noi siamo convinti che chi sbaglia deve pagare: non andate più queste gare dove non sono garantiti i servizi minimi! E fate circolare la voce!! Non fatevi abbindolare dal tamtam pubblicitario! Venga adesso Linus a darci spiegazioni! Boicottateli, non ci andate!! Mai più. Non gliel’ha detto il medico di organizzare una gara, e non basta la passione. Serve competenza, professionalità, e una cosa che, alle gare affollate, manca ormai da tempo: il sacro dovere dell’ospitalità!! E soprattutto, fatele le polemiche! Segnalateli, i problemi. Così che altri runners possano sapere a cosa vanno incontro.
Pace makers.
La prima volta che mi sono affidato ai pace makers è stato a Venezia, nel 2015. Mi accorsi subito che qualcosa non andava: due erano più avanti, da subito, gli altri indietro. Seguivo i palloncini delle 3.45, ed ero senza gps (in assistenza). Che fare? Chi seguire? La gamba era buona, seguii i primi. Scoppiai prima del ponte della Libertà, a stento chiusi in 3:51. E i miei pacers? 3:34!!!!
La seconda fu a Ravenna, nel 2017. Venivo da una frattura al piede, quindi cautela, seguivo quelli delle 4 ore. Che però correvano a 5:30!! Ci litigai, e di brutto, perché loro affermavano che la cosa importante era il tempo finale. E che fai, ti fermi dieci minuti all’ultimo ristoro? Voi non ci crederete, ma risposero di si. E quelli che nel frattempo hai fatto scoppiare? Mah…qui non risposero.
Add a commentOggi sono abbastanza caustico. Magari è colpa della giornata, chissà. Sta di fatto che l’idea di farsi i fatti degli altri sta diventando una pessima abitudine. Una sindrome da “grande fratello” generalizzata. Come i pesci rossi nella boccia di vetro; tutti a guardarvi girare e perdere colore. Ma basta guardarsi intorno per vedere che siamo circondati da un acquario ben più grande.
Pochi giorni fa Italia Marathon Club, con un comunicato ufficiale, ha annunciato l'annullamento della 3^ edizione della "Mezza Maratona di Roma" in programma per il prossimo 15 settembre, a causa del mancato rilascio del nullaosta, da parte del Comune di Roma, secondo quanto disposto dalla delibera Fidal 87/2017. Alla luce di ciò, abbiamo recuperato la delibera e abbiamo scoperto alcune cose interessanti in materia di criteri per l'organizzazione delle maratone e delle mezze in Italia. Nel video qui sotto vi speghiamo la delibera e le nostre perplessità.
L’ex idraulico dopo la vittoria 2018 ha aperto una piccola “azienda agricola” in Africa. Sfida “fraterna” con il compagno di allenamento Moses Mengich L’anno scorso ha commosso il pubblico di Treviso con la sua storia di ex idraulico proveniente dall’Africa più povera. Lo ha fatto esaltare con la sua vittoria. E l’ha poi conquistato dando alla sua “nuova” mucca da latte il nome della città. Lui è Gilbert Chumba, il vincitore della 15^ Treviso Marathon. Il keniano sarà al via anche dell’edizione 2019 di domenica 31 marzo e punterà a fare il bis.
Sono aperte le iscrizioni per la IV Edizione de "Il Miglio di Roma" che si terrà sabato 11 Maggio. Da un'idea di Atleticom torna, dopo il successo delle prime tre Edizioni, una gara storica per la città di Roma. Potrai correre su Via del Corso i 1.609m che separano Piazza Venezia da Piazza del Popolo, dove sarà allestita anche un'Area Expo per tutta la giornata. Le iscrizioni sono a numero chiuso: solo 500 i posti disponibili.
Allargo le braccia e vi circondo. Tutti. Nessuno escluso. Un abbraccio, come quelli di cui ho qualche volta bisogno. Forse andare in giro con un cartello con scritto: “Regalo un abbraccio” non è propriamente una soluzione percorribile, ma è pur sempre una possibile strada. Ed è la strada innanzi a noi che, in qualche modo, ci impone di proseguire. Magari, al prossimo bivio, le cose andranno meglio. Chissà.
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